INTERVENTO DEL DIRETTORE OACC AL CONVEGNO APIL DI MILANO “PROGETTARE IL PROGETTISTA” DEL 29 MAGGIO
Lo sviluppo sempre più diffuso di impianti di illuminazione non preposti alla sola sicurezza delle strade e delle nostre città, unitamente ai ridotti consumi della tecnologia a led, ha allargato, negli ultimi 10 anni, il fronte contro cui combattere per la riduzione dell’inquinamento luminoso.
La tendenza, ormai dilagante e ingiustificata, di illuminare ogni contesto urbano, spesso senza soluzione di continuità, e addirittura le aree naturali non solo cittadine ma anche in contesti protetti, impone una seria riflessione e responsabilizzazione da parte dei progettisti, delle amministrazioni e, in generale dei committenti sia pubblici che privati.
E’ ormai ampiamente acclarato, grazie a studi multidisciplinari e ricerche svolte negli ultimi 20 anni, che l’uso non ragionato e smisurato della luce artificiale provoca danni non solo alle ricerche degli astronomi di ogni genere ma anche per svariate forme di vota ricompreso l’homo sapiens, che poi tanto sapiens non dimostra di essere.
Di tutto questo si è parlato nel seminario organizzato da APIL, un’associazione di professionisti della luce, il cui titolo “PROGETTARE IL PROGETTISTA-RIVEDERE LE STELLE: VERSO UNA PROGETTAZIONE DELLA LUCE CONSAPEVOLE, IN EQUILIBRIO CON UOMO, NATURA E TECNOLOGIA”, svoltosi a Milano lo scorso 29 maggio, presso la sede della Federlegno, con il supporto di Cariboni Group e NTI.
Ne hanno parlato, coordinati dalla giornalista di Sky Lucrezia Goldin, Chiara Carucci fondatrice e titolare di Noctua, Mario Di Sora Direttore dell’OACC, Responsabile Inquinamento Luminoso dell’UAI e fondatore della Dark-Sky Italiana, Mattia Balsanini fotografo e Raffaele Panizza giornalista autori del progetto Protege Noctem e Antonio Perazzi scrittore, botanico e paesaggista con una serie di interventi di elevato livello tecnico-scientifico.
E cosi dopo i saluti di Bianca Tresoldi Presidente di Apil i relatori hanno illustrato le loro relazioni a partire da Chiara Carucci che ha parlato di Progettazione della luce e tutela dell’ambiente introducendo il tema dell’impatto che le radiazioni luminose possono produrre per il mondo vegetale e l’avifauna sia per le lunghezze d’onda che per le potenze e la direzione di irraggiamento utilizzate.
Un caso ormai noto a tutti è quello delle tartarughe Caretta Caretta che vengono assistite, al momento della schiusa delle uova, da gruppi di volontari per evitare che abbagliate dai fari installati in modo barbaro sulla maggior parte delle spiagge o attirate da luci e insegne sulle strade perdano l’orientamento per la destinazione del mare. La Carucci, che è stata forse il primo progettista della luce ad affrontare questo problema in Italia, ha ricevuto dalla Regione Lazio l’incarico di realizzare la nuova illuminazione delle Grotte di Collepardo al cui interno albergano molte specie viventi tra cui i pipistrelli.
Mario Di Sora invece ha illustrato brevemente la storia della legislazione sull’inquinamento luminoso in campo internazionale e raccontato gli sforzi messi in campo, fin dai primi anni ’90, per preservare il cielo notturno prima con i regolamenti comunali, poi con i vari disegni di legge nazionali mai approvati fino alla svolta delle leggi regionali tra cui la 23/2000 del Lazio, fortemente voluta dall’UAI e il cui testo è stato redatto dagli esperti di Campo Catino.
Punto centrale dell’intervento è stato però il controllo e il monitoraggio sul rispetto di questa legge, nel territorio di Roma che è, ad oggi, l’unica metropoli e capitale al mondo ad effettuare una seria politica per la riduzione dell’inquinamento luminoso grazie alla collaborazione tra l’OACC, vari Dipartimenti comunali e i 15 Gruppi di Polizia Locali capitolini.
Opera questa che ha portato all’adeguamento di oltre 1000 impianti e al coinvolgimento di numerosi soggetti istituzionali per il raggiungimento di una sostenibilità ambientale di alto livello.
A seguire Mattia Balsamini e Raffaele Panizza hanno parlato di “Protege Noctem” un progetto per favorire la collaborazione tra scienziati e cittadini per preservare l’oscurità notturna e tutelare la biodiversità del Pianeta. A chiusura Antonio Perazzi ha messo l’accento sul ruolo dell’ombra nei giardini e nel paesaggio spiegando, con esempi concreti, come rispettare i ritmi naturali giorno/notte, senza per questo rinunciare alla qualità del progetto, alla sicurezza e alla salute messa a rischio dall’eccesso di luce artificiale. Il convegno, seguito con attenzione anche in remoto, verrà presentato a Roma nel prossimo mese di ottobre, così testimoniando l’ineludibile necessità di progettare in modo nuovo e più responsabile gli impianti di illuminazione al fine di rispettare le molteplici esigenze manifestatesi negli ultimi decenni.
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