Osservatorio Astronomico di Campo Catino

L’EVOLUZIONE DELL’UNIVERSO DA GALILEO AL WEBB TELESCOPE VENERDI 2 GIUGNO AL CIRCOLO CITTADINO DI VIA LANDOLFI

Pubblicato da Lauro Fortuna il

Studiare e comprendere l’Universo, grazie all’impiego del telescopio, è quello che fanno gli astronomi da oltre 400 anni e cioè da quando Galileo Galilei, per primo, rivolse questo straordinario strumento vero il cielo scoprendo i satelliti di Giove, i crateri della Luna e le macchie solari.

Questo il tema della conferenza che il Direttore dell’OACC Mario Di Sora terrà al Circolo Cittadino di Frosinone venerdi 2 giugno, su invito del Presidente Nives Campanelli.

L’evento, aperto al pubblico e di taglio assolutamente divulgativo, si terrà presso i locali Circolo in Via Landolfi, 14 con inizio alle ore 18.30.

Il relatore, che ha preparato personalmente le slides e i testi che costituiscono il filo conduttore dell’incontro, partirà illustrando la concezione dell’Universo prima di Galileo in base alla teoria geocentrica di Tolomeo per poi spiegare in cosa sia consistita la rivoluzione galileiana che ha portato alla nascita della fisica moderna e del metodo scientifico nei primi anni del 1600.

Il viaggio continuerà con la scoperta di Newton sulla gravitazione universale e sulla grande invenzione dello scienziato inglese del telescopio a riflessione, riuscito ad imporsi su quelli a lente nel corso del XX secolo.

William Herschel, scopritore di Urano e Lord Ross, l’astrofilo che per primo rilevò la struttura a spirale delle galassie nel 1845 con il suo strumento da 1.80 metri, sono i ricercatori di punta nel XIX secolo.

Con l’avvento del grande riflettore da 2,5 metri di Monte Wilson emerge la figura di Edwin Hubble l’astronomo che scoprì l’espansione dell’Universo e la recessione delle galassie fornendo così la prova del Big- Bang.

Dopo trent’anni di dominio del 5 metri di Monte Palomar, inaugurato nel 1949, passeranno in rassegna i grandi telescopi del Mauna Kea, il nuovo LBT in Arizona ed il VLT in Cile, attualmente il più grande del mondo con i suoi 16 metri di apertura per arrivare al nuovo telescopio spaziale Webb.

Uno sguardo sui grandi telescopi del prossimo futuro il GMT da 25 metri e l’E-ELT da 39 metri permetterà di capire come, a breve e anche con l’uso dei radiotelescopi come ALMA, sarà possibile scoprire forme di vita o civiltà su uno dei nuovi pianeti extra-solari che vengono rilevati sempre in maggior numero.

Un viaggio avvincente che in poco più di un’ora attraverserà 4 secoli di storia e le più importanti scoperte cosmologiche conseguite dagli studiosi del cielo.

 

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