Osservatorio Astronomico di Campo Catino

REPORT DEL NOSTRO RICERCATORE GIANLUCA PEROZZI SUL LANCIO DEL FALCON 9

Pubblicato da Lauro Fortuna il

Il 21 febbraio Gianluca Perozzi ha seguito il lancio, dal Kennedy Space Center in Florida, del Falcon 9 realizzato dalla Space X (Missione Nusantara Satu). Come noto la società Space X, fondata da Elon Musk, si propone l’ambizioso progetto di colonizzare Marte.

L’evento è stato pubblicizzato in anticipo e quindi il nostro ricercatore, in USA anche per la verifica di alcuni programmi di investigazione scientifica con la NASA, vi ha potuto assistere e riprendere le foto che pubblichiamo. Quella del Falcon 9 è una famiglia di lanciatori a razzo progettati e costruiti dalla Space Exploration Technologies (SpaceX), il “9” indica il numero dei motori del primo stadio. Il Falcon 9 è prodotto in quattro versioni: 1.0, 1.1, Full thrust e Block 5 (attualmente l’unica in servizio).

Il Falcon 9 è composto da due stadi, entrambi spinti da motori Merlin a ossigeno liquido e RP-1, inoltre il primo di questi è progettato per essere riutilizzato. Questo lanciatore è il vettore per il lancio dei veicoli spaziali Dragon e Crew Dragon. La NASA ha assegnato alla combinazione Falcon 9/Dragon un contratto Commercial Resupply Services per il rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale, nell’ambito del programma Commercial Orbital Transportation Service.

Il countdown è iniziato in perfetto orario, alle 20.45, ed il buio è stato squarciato dal bagliore dei razzi dello stadio principale, visibile come una sfera luminosa che, dopo qualche interminabile momento, inizia a sollevarsi lentamente. L’alba artificiale appare nel silenzio più assoluto, rotto solo dagli applausi e grida delle centinaia di persone assiepate sulle tribune, il suono infatti viaggia a “soli” 1.191km/h e un lontano rombo arriva, ai presenti, dopo quello che sembra un’eternità. Il Falcon inizia a curvare man mano che sale in quota e per un momento sparisce, si è spento e staccato il primo stadio! Si accendono i motori del secondo stadio ed ecco splendere di nuovo la stella artificiale che si allontana sempre di più fino a scomparire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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